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Lug 4 / Posted by Anna De Blasio

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Il dialogo interno fa dimagrire?

Anche i dialoghi con sé stesse sono determinanti nel dimagrimento.

Leggere per credere!

Per far fronte a tutte le richieste delle mie amiche, che mi chiedono quante cose influiscono sul dimagrimento, cito sinteticamente ciò che ha scritto la Dott.ssa Anna Zanardi, Psicologa e Psicosomatista, a proposito del legame tra cibo e psiche.

“Il cibo, la sua scelta e le quantità che decidiamo di mangiare, sono risultati e conseguenze dei nostri modelli mentali alimentari, delle nostre abitudini, del valore che assegniamo al cibo, anche dal punto di vista affettivo, emotivo, psicologico… sul cibo riversiamo le nostre paure, la nostra solitudine, i conflitti familiari e di coppia, le frustrazioni… in breve, il nostro disagio esistenziale……”

Con questa introduzione autorevole e illuminante, appare evidente che anche riguardo al cibo c’è una correlazione chiara tra mente e corpo.

Questo vuol dire che se vogliamo far dimagrire il corpo siamo obbligati ad avere a che fare anche con la mente: in particolare, dobbiamo convincerla ad aiutarci a dimagrire. E questo vuol dire che dobbiamo cambiare anche alcune delle nostre vecchie abitudini mentali e contemporaneamente acquisirne delle nuove potenzianti, perché tenerci le vecchie abitudini mentali ci porterebbe sempre agli stessi vecchi risultati.

Lo scopo che vogliamo raggiungere è quello di avere come alleati ed amici sia il nostro corpo che la nostra mente nel nuovo viaggio verso il dimagrimento ed il benessere.

L’argomento che affrontiamo oggi è molto importante per il raggiungimento dei risultati e per avere successo. Si tratta di migliorare e poi cambiare sostanzialmente il modo che usiamo di colloquiare con la nostra mente.

Colloquiare con la nostra mente è qualcosa che noi facciamo in continuazione, il più delle volte senza rendercene conto. Abbiamo un dialogo interno, cioè una vocina nella mente che si rivolge continuamente a noi, dicendoci forse “oddio no!” quando suona la sveglia la mattina, o magari “che stress” quando troviamo il semaforo rosso, “che scema” quando ci cade una forchetta, o “brava!” quando facciamo qualcosa con successo e con soddisfazione.

Chi non è contento della propria vita, oppure non riesce nel lavoro che gli piace o semplicemente non riesce a dimagrire, in genere ha una vocina che gli dice spesso cose come: “non ce la farò mai”, oppure “io mangio poco ma non dimagrisco”, o “non so come fare, io non ci riesco”, “tanto è inutile” e così via, sussurrandogli cose negative in termini di risultato.

Altre volte usiamo verso noi stesse addirittura frasi offensive, ipercritiche o sempre negative, come, davanti allo specchio: “ma che schifo”, o “come fai ad andare in giro con questi rotoli”, o “sembro una barca”. Anche un semplice “bleah”, o solo arricciare il naso davanti alla nostra immagine, è distruttivo e pericolosamente negativo, perché non solo instaura nel cervello un senso di impossibilità di riuscita, ma corrode giorno dopo giorno la nostra autostima.

Sono messaggi di negatività che mandiamo al cervello, il quale, a forza di ripeterli, si convince che il raggiungimento di qualsiasi risultato positivo per dimagrire è praticamente impossibile.

Inoltre, l’effetto collaterale immediato di questi messaggi negativi procura in noi uno stato di disagio che ci rende tristi e ci impone una reazione. E la reazione di chi non riesce a dimagrire è sempre la stessa. Si tuffa nel “rimedio cibo” e mangia ancora a sproposito.

Noi dobbiamo rovesciare questo circolo vizioso a nostro vantaggio. Questa è la soluzione migliore per qualsiasi “problema” ci affligga: cercare il punto critico e girarlo a nostro vantaggio.

Contemporaneamente risolvo due situazioni: primo, evito di continuare con il metodo e con l’abitudine che creano “il problema”; secondo, rivolgo la situazione in positivo e ne potenzio l’effetto, con un risultato decisamente favorevole.

Noi sappiamo di avere una mente consapevole e una inconsapevole; quest’ultima guida alcuni nostri comportamenti che possiamo chiamare “automatici” (non chiamiamoli “istintivi”: gli istinti sono fame sete sonno sesso pipì paura rabbia…).

Della vocina che ci parla siamo spesso inconsapevoli, e soprattutto le cose che ci dice sono in genere automatiche e dettate esclusivamente da vecchie abitudini.

Per fare un esempio di automatismo, basta pensare a quando abbiamo imparato a guidare la macchina. Accelera, lascia la frizione, metti la freccia, decelera, premi la frizione, cambia la marcia e così via con le decine di cose da pensare per imparare.

All’inizio sembrava impossibile riuscire a farle tutte bene e a tempo, vero? Ora magari la ripetizione di questi gesti è diventata talmente automatica da permetterci di fare anche cose che non dovremmo, tipo parlare al cellulare, mandare messaggi, cambiare canale alla radio e via di seguito.

Ecco, noi dobbiamo usare questo meccanismo come un nostro alleato, proprio come quando abbiamo imparato a guidare.

Dobbiamo agire con la parte consapevole, quindi parlando alla mente e al corpo in modalità ragionata, dicendoci cose incoraggianti, potenzianti, che ci aiutano, e facendolo ripetutamente. L’obiettivo è quello di arrivare al momento in cui la parte inconsapevole inizia a comportarsi sì “in automatico”, ma in un modo positivo che NOI abbiamo scelto, invece che lasciarlo al caso e alle vecchie abitudini.

Nel nostro caso specifico, dovremo sostituire il dialogo negativo che abbiamo usato finora con noi stesse con una serie di frasi propositive, incoraggianti, stimolanti, tenere, dolci e motivanti, che dimostrino alla nostra mente quanto amiamo noi stesse e il nostro corpo. Questo permetterà alla mente inconsapevole di convincersi che realmente amiamo il corpo.

Se poi faremo altrettanto con il cibo, con il movimento etc., imparando ad amare quello che ci fa bene, corpo e mente diventeranno i nostri migliori alleati per raggiungere gli obiettivi programmati.

Iniziamo a non essere troppo autocritiche, e non permettiamo nemmeno agli altri di fare critiche sul nostro corpo. Diciamo chiaramente ai nostri amici che non accetteremo più le loro critiche “scherzose”.

Se non smettono, cambiamo amici: quelli non ci meritano.

Non usiamo più frasi del tipo: ”sei stupida”, “sei la solita”, “sempre gli stessi sbagli”, “ma dove vai con questa pancia”, “ma davvero pensi di poter cambiare?” “chi nasce tondo non diventa quadrato”, e così via.

E ricorda, impediamo anche agli altri di dircelo!

Tra l’altro, spesso questi modi di dire diventano una scusa, l’alibi per chi non vuole veramente migliorare, o meglio per chi vorrebbe risolvere tutto con la bacchetta magica, senza pagare il prezzo per riuscire.

Un prezzo che sarebbe semplicemente il metterci la volontà di decidere e l’impegno che serve per fare centro.

Allora, amiche mie, non lamentiamoci più di niente.

Della nostra vita, della nostra linea, della difficoltà di dimagrire. Sono tutte espressioni di “non possibilità” rispetto alla nostra voglia di miglioramento e di raggiungimento di un nuovo stato di benessere.

Significa concentrare le nostre attenzioni su quello che non vogliamo, invece che su quello che vogliamo.

Come se, facendo una torta, ci concentrassimo sulla possibilità che si bruci invece che sull’amore, la sapienza e gli ingredienti necessari perché riesca bene!

Al contrario, soprattutto quando iniziamo qualcosa di nuovo, parliamo e parliamoci di come siamo state brave a decidere di migliorarci, di come stiamo riuscendo a raggiungere nuovi risultati positivi, e ripetiamoci che ne raggiungeremo degli altri migliori.

Focalizziamo il nostro cervello sul riuscire, così ci riusciremo.

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